No Smoking Be Happy
dal 2008, un progetto per trasmettere informazioni scientifiche sui danni che provoca il fumo di sigaretta al corpo umano e per riflettere insieme, in modo responsabile, sull'importanza di vivere in salute










Il fumo di tabacco è, dopo l’ipertensione arteriosa, la più importante causa di morte nell’ultima revisione della classificazione internazionale delle malattie.

La mortalità attribuibile al fumo è il 15% dei 560.000 decessi registrati ogni anno in Italia, tra i 70.000 e 83.000 decessi: a) 40.000 per neoplasia polmonare e BPCO; b) 10.000 per altri tumori legati al tabacco; c) 15-20.000 per malattie cardiovascolari e d) 5.000 per altre malattie. Secondo quanto riportato nella letteratura, la vita di un fumatore abituale che muore a causa del fumo è di circa 10 anni inferiore rispetto a un non fumatore.

Il danno da fumo è tanto più evidente quanto più precocemente si inizia a fumare: un quindicenne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia dieci anni più tardi. In Italia il 37% degli adolescenti tra i 15 e i 16 anni è fumatore attivo, un dato superiore alla media, e le percentuali di fumatori che accende la prima sigaretta da giovanissimo sono: il 12-13% ha iniziato prima dei 15 anni e il 70% fra i 15 e i 20 anni.

In Italia, l’85-90% dei tumori polmonari è attribuibile al fumo e il 75-90% dei tumori del cavo orale, faringe, laringe ed esofago è dovuto al fumo di tabacco, da solo o in combinazione con consumi elevati di alcol. Chi smette di fumare a 40 anni ha un rischio di morte di poco superiore a chi non ha mai fumato, e anche chi smette a 50 anni riduce di oltre la metà il rischio di morte da fumo.











inquinamento ambientale
Monossido di carbonio, Nicotina, Catrame, Pesticidi, Diserbanti, Fertilizzanti e Polveri dell’inquinamento ambientale dove il tabacco è cresciuto.
Polveri
che non sono compatibili con la vita. Polveri che invadono i polmoni, il sangue, altri organi e anche il feto. Chi fuma non permette all’Ossigeno di alimentare le cellule. Cellule del nostro corpo che prima rimangono intossicate poi muoiono o si trasformano.





Fumando si immettono polveri nell’ambiente che vengono respirate anche da chi non fuma.
Queste polveri e vapori rimangono intrappolate nei capelli
(anche di chi non fuma), vengono depositate sulla federa del cuscino e poi si respirano, nei vestiti.
Sono così persistenti che rimangono adese ai tessuti dell’abitacolo della macchina dando un odore acre.
















ricerca
L’industria del tabacco investe ogni anno moltissime risorse nel progettare, con calcoli precisi e formule scientifiche, la ricetta della “perfetta dipendenza”, miscelando più di 1.000 sostanze chimiche.





Promozione
Nonostante da decenni siano ben noti gli effetti dannosi del fumo, che uccide fino alla metà dei suoi consumatori, l’industria del tabacco investe ogni anno molti fondi in campagne per la sua promozione.
Light, slim e aromatizzate
Sono le sigarette pensate per attirare nuovi consumatori, soprattutto tra le donne. Come se fossero sigarette “dietetiche” questi prodotti sono, a torto, ritenuti più sicuri e quindi, spesso, consumati in quantità anche maggiori rispetto alle sigarette normali.






In alcuni paesi, come il Malawi, circa il 15% dei bambini fra i 5 e i 15 anni lavora il più delle volte nella coltivazione del tabacco. Questi bambini stanno nei campi anche 12 ore guadagnando circa 12 centesimi di euro al giorno.
Il costo di una caramella o poco più.

Attualmente nel mondo fuma il 40% degli uomini e solo il 9% delle donne. Per questo motivo l’industria del tabacco lancia sempre più spesso campagne pubblicitarie rivolte al genere femminile, per aumentare i consumatori e rimpiazzare quelli che smettono o muoiono prematuramente per malattie legate al fumo. Questa strategia sembra purtroppo funzionare: nella metà dei Paesi del mondo, infatti, le ragazze fumano quanto i maschi.















Fabio Volo per No Smoking Be Happy - 2015

Spegni l’ultima! - 2013

Campagna Spegni l’ultima! Time laps - 2013 installazione gigante in Galleria del Corso


Scopri il portale Fondazione Umberto Veronesi
https://www.fondazioneveronesi.it













2003-2014
I PRIMI UNDICI ANNI DI ATTIVITÀ DI FONDAZIONE VERONESI


Fondazione Veronesi fin dal suo nascere ha perseguito un unico obiettivo: promuovere il progresso delle scienze, risorsa del benessere del singolo e della crescita etica, civile e sociale della collettività. «La scienza deve sempre agire per e con l’essere umano - dichiara il fondatore Umberto Veronesi - e questo significa rispetto della centralità della persona, ricerca di soluzioni e strategie che possano migliorare la qualità della vita, offrendo nuove speranze per il presente e per le generazioni future».

Cuore dell’impegno della Fondazione è una ricerca scientifica senza confini e barriere, che investe sul talento dei giovani provenienti da ogni Paese, impegnati a dare risposta ai nuovi richiami della scienza con programmi di ricerca innovativi e di alto profilo, prevalentemente dedicati alla prevenzione e diagnosi delle malattie oncologiche e dell’era moderna, alla scoperta di strategie di cura sempre più efficaci sfruttando metodiche all’avanguardia e conoscenze sempre più raffinate a benefico dell’intera collettività.

«Il nostro obiettivo – dichiara Paolo Veronesi, presidente della Fondazione – è mettere in campo le risorse migliori, coinvolgere gli scienziati più illuminati perché il cammino della ricerca e della scienza sia un progetto di benessere condiviso, patrimonio di tutti, che sensibilizzi al valore della conoscenza, della tutela dell’integrità e della salute di ciascun essere vivente».

Unica nella sua genesi, Fondazione Veronesi ha spinto i propri interessi oltre gli stretti confini di un laboratorio di ricerca, promuovendo il ruolo sociale e formativo della scienza. «Il pensiero scientifico ha un valore etico – commenta ancora il fondatore Umberto Veronesi – e deve contribuire alla crescita morale, umana e civile dell’uomo e della terra, dando il suo apporto ai dibattiti sulla difesa dei fondamentali diritti umani e coniugandosi col bene universale, riferito al rapporto delle persone fra loro e al bene comune».

Giovane, tenace e dinamica, Fondazione Veronesi ha voluto al proprio fianco, per ampliare gli obiettivi, le conquiste e le prospettive della scienza, personalità di alto profilo – dai Premi Nobel, a esponenti del mondo sociale, politico, scientifico, socio-economico, a Comitati, Enti e Istituzioni – garanti di diffondere un messaggio in cui il progresso scientifico sia espressione di un continuo miglioramento e evoluzione delle conoscenze, votate al dialogo costruttivo e a una comunicazione che non alimenti atteggiamenti pregiudizialmente antiscientifici.

Straordinaria nella concezione di intendere la scienza per l’uomo, come lo è la figura del suo fondatore, Fondazione Veronesi persegue il proprio impegno rivolto anche alla cooperazione scientifica internazionale, alla promozione dell’innovazione tecnologica e alla diffusione del valore della ricerca e della scienza, quale strumento indispensabile per il futuro in ogni ambito dell’attività umana.

La Fondazione Umberto Veronesi si rivolge da sempre alle scuole di ogni ordine e grado e coinvolge i giovani dai 5 ai 25 anni per avvicinare il mondo della ricerca e quello della formazione, valorizzando le risorse professionali, tecnologiche e scientifiche della scuola e dell’università. L’attività per le scuole nasce nel 2006 in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito di un Protocollo d’Intesa, si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica per il progetto I GIORNI DELLA SCIENZA.

Dal 2006 al 2018 le attività della Fondazione Veronesi rivolte al mondo della scuola hanno coinvolto circa 100.000 persone tra docenti e alunni.

La Peer education

Sin dal 2006 la Fondazione sceglie la Peer education come metodologia di insegnamento privilegiata con lo scopo di raggiungere un numero sempre maggiore di studenti.
La Peer education è una metodologia che trae la sua origine dal “mutuo insegnamento” usato in Svizzera nel 1800 per gestire le allora frequenti situazioni di scuola elementare pluriclasse: i più grandi avevano il compito di assistere il maestro trasmettendo le più semplici nozioni già apprese ai compagni più piccoli. La metodologia è stata recuperata nel 1900 dalla pedagogia anglosassone e poi riproposta con successo anche in Italia. Un singolo studente, o una coppia, spiega ai compagni della propria o di altre classi un argomento ben definito che conosce o che ha appositamente preparato sugli strumenti adatti forniti dall’insegnante.

No Smoking Be Happy - Il progetto di lotta contro il fumo di sigaretta che racconta ai giovani perché fumare fa male al corpo e alla mente e quali sono gli infiniti vantaggi di una vita senza.

No Smoking Be Happy è un progetto di comunicazione integrata che si articola in diverse attività con l’obiettivo primario di prevenire l’iniziazione al fumo, favorire un maggiore orientamento ai servizi disponibili per la disassuefazione dal vizio, educare alla tutela della propria salute.

Le attività ideate dalla Fondazione sono state realizzate anche grazie alla supervisione e alla condivisione scientifica di un Comitato di medici specialisti.

La campagna si è rivolta in un primo momento alle donne, parlando loro come mamme, attraverso il punto di vista dei figli, per sensibilizzarle e coinvolgerle emotivamente, poi ai giovani, per educarli non solo sui danni provocati dal fumo, ma soprattutto sui benefici legati al non fumare e infine a tutta la popolazione italiana fumatrice.

Il progetto No Smoking Be Happy, grazie alle sue attività di sensibilizzazione proposte nelle diverse regioni italiane, ha ottenuto in questi anni il sostegno del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale Fumo, Alcol e Droghe e il sostegno dei Comuni e degli Assessorati e del MIUR attraverso un protocollo di intesa.

DAL 2008 AL 2018 IL PROGETTO HA COINVOLTO OLTRE 100.000 STUDENTI.

Informazioni
Carolina Cani carolina.cani@fondazioneveronesi.it
Giulia Sacchi giulia.sacchi@fondazioneveronesi.it
www.fondazioneveronesi.it